sabato 2 maggio 2015

Vorremmo presentare Alessandro Sala, rappresentante del Fluismo in Liguria.


Carissime amiche e amici del Fluismo


Vorremmo presentare Alessandro Sala, rappresentante del Fluismo in Liguria.
Ho avuto modo di ottenere una lunga intervista da  Alessandro,  spero piaccia anche a voi questo ‘contatto diretto’ con l’artista Alessandro Sala. 
Clara. Ci diamo del tu? Dopo aver visto i tuoi quadri mi sembra già di conoscerti! Ti vorresti presentare per gli amici del Fluismo?
Alessandro. Sono un artista genovese, dunque la Liguria è la mia terra dove nasco il 30 dicembre del ‘58 . E’ dall’età di cinque anni che mi dedico all'arte. Proprio a quell’età  mi hanno regalato i primi colori. Per me era la "scatola magica", da dove ho attinto in piena libertà e fantasia  la materia per muovere i primi passi nella pittura.  Molta la gioia dei miei genitori che si ritrovavano qua e là la casa dipinta, se mi si vuol concedere questo termine, dai muri, al divano  fino alle parti sottostanti dei tavoli!!!
Clara. Immagino la gioia dei tuoi genitori…
Alessandro. Sì però questo essere precoce mi  ha distolto per un po’ dalla mia vera via. Mi diplomo come geometra e, due anni dopo, mi specializzo in grafica pubblicitaria. Verso la fine degli anni '70 partecipo ad alcune collettive con i miei dipinti. Ma succede qualcosa di inspiegabile:  per scelta decido di non esporre più i miei lavori. Negli anni'80 mi dedico alla progettazione grafica, lavorando per le più importanti aziende del settore.
Clara. Così hai ‘mollato’ di punto in bianco?  
Alessandro. No! La notte mi dedicavo alla creazione dei miei dipinti. Negli anni'90, in un momento molto particolare della mia vita,  scelgo caparbiamente di svolgere definitivamente l'attività di pittore. Ritorno ad esporre i miei lavori.  Desideravo comunicare qualcosa del nostro interiore al mondo. Ho elaborato  la mia tecnica, olio e sabbia, un mix preparatorio, imprimitura sulla tela o tavola. Ritengo, questo metodo, visivamente più idoneo al mio linguaggio artistico.

Clara. La comunicazione è per il Fluismo di grande importanza. Tutto ciò che esprimiamo quaggiù sulla terra arriva fino ai mondi paralleli e da essi ci ritorna indietro. Tu Alessandro cosa ne pensi?
Alessandro. Mi trovo perfettamente d’accordo con te. Noi siamo responsabili di tutto ciò che esprimiamo con la nostra arte. Oggi assistiamo ad un impoverimento dell’arte stessa perché l’artista sembra non aver più nulla da comunicare ed è per questo che dobbiamo rivolgere gli occhi verso l’alto per avere una visione rinnovata del nostro percorso artistico. La responsabilità, poi, consiste nel ‘mettere in rete’ solo positività se vogliamo creare un mondo positivo…
Clara. Qual è e cos’è per te il momento dell’ispirazione?
Alessandro. Io sono un nottambulo. Lontano dal ‘chiasso’ del giorno mi ritrovo la notte con la mia tazzina da caffè fra colori, pennelli e cavalletti…ne uso due: quello regalatomi da mio padre e quello di un grande Maestro, Carlo Azzaretti.
Clara. Come mai questo signore ti ha regalato un cavalletto?
Alessandro. No, in realtà me lo ha lasciato in eredità. Carlo Azzaretti è stato il mio maestro per quanto riguarda la pittura, ma non nel modo tradizionale. Una profonda amicizia ci ha legato per alcuni anni. Da lui ho appreso l'essenza dell'arte, non le tecniche ma la dimensione magica di essere artista. Inoltre è stato lui che ha protetto e guidato la vita del giovane artista qual ero quando l’ho incontrato.
Clara. È dunque stata una iniziazione la tua…
Alessandro. Sì ma in modo del tutto inusuale. Le nostre ‘cerimonie’ si svolgevano al bar la mattina e, piano, piano mi sono reso conto che semplicemente parlando con lui la mia pittura cresceva. Il bello è che non mi ha mai dato un consiglio tecnico come ad esempio aggiungere un colore piuttosto che un altro. Lasciandomi libero di esprimermi ha avuto su di me un ‘potere’ immenso e quando è venuto a mancare ho ricevuto da lui in eredità tutti i suoi libri d’arte e il suo cavalletto e questo naturalmente mi ha riempito d’orgoglio e ogni mia opera che vi si posa è un po’ opera sua nel senso che rivive in lui…
Clara. Lasciamo questo momento di commozione e ritorniamo alla comunicazione…
Alessandro. Sì credo fermamente nel messaggio cristico “Chiedete e vi sarà dato”, così come queste energie cosmiche elargiscono doni all’artista, così l’artista deve dare una migliore e nuova forma di comunicazione. Dobbiamo impegnarci come artisti a dare all’altro. Non dobbiamo lasciarci appiattire, come spesso saremmo tentati di fare,  per far fronte a un ambito economico pressante e irrispettoso della nostra arte. È nostro compito come artisti far crescere chi entra in contatto con noi e con le nostre opere.
Clara. Mi fa piacere sentirti parlare così. Quando noi diciamo che vogliamo rappresentare il BELLISSIMO è a questo che ci ispiriamo alla figura cristica a cui tanti fanno riferimento. Cosa mi dici delle tue figure rappresentate diciamo ‘a metà’? Senza volto e senza mani?
Alessandro. È sicuramente un segno distintivo che qualcuno, stranamente, ha definito inquietante, ma si sa il bello sta negli occhi di chi guarda. Per me vuole essere un monito, un messaggio per l’uomo e le sue etichette, i suoi condizionamenti, le sue apparenze, in realtà dietro questa apparenza c’è ben altro, c’è la fantasia, l’intuizione, l’immaginazione, c’è l’essere un tutt’uno con gli abitanti della terra e dell’Universo. Poi c’è il colore! Ad esempio  la "non brillantezza" del dipinto permette all'osservatore di aver un contatto diretto con l'oniricità. Personalmente mi definisco cosmiconirico!
Clara. Ti ringrazio molto per questa bella chiacchierata, i nostri amici potranno leggere ancora di te  e dei tuoi lavori sulla critica che ho fatto osservando le tue opere…
Alessandro. Sono io che ti ringrazio. Mi piace salutarti con il namaste, Clara…
Clara. A me piace molto anche il saluto dell'Islam quando ci si tocca il cuore, la bocca,  la fronte e poi si porta la mano verso l'alto per dire che la comunicazione è la stessa a tutti questi livelli e al cospetto di Dio.... 
Alessandro. Siamo tutti sotto lo stesso cielo... ed apparteniamo all'Universo... sempre con gli occhi rivolti in su... verso il Divino. Confermo il saluto... e mi sovviene la canzone delle Orme "Sguardo verso il cielo" che ti invito ad ascoltare. Grazie di tutto... ci sentiamo presto e non perdiamoci... oggi qualcosa è nato fra di noi... un contatto magico.

                                                                                                   (Clara Orlandi)
  
                              
 Altre informazioni su Alessandro Sala

Prediligo le mostre personali non disdegnando le collettive con altri artisti. Escursioni pittoriche con l'acquarello, la tempera, l'acrilico e gli smalti accompagnano la mia ricerca pittorica. Partecipo a   specials   televisivi, ove vengono proposti i miei dipinti, presenziati da critici d'arte. Mostre personali in Italia ed all'Estero. Diversi miei lavori entrano  a far parte di collezioni private. In compagnia del compositore e amico, Fulvio Pereda, mi avventuro in performance sonore, suonando il flauto&sax. Da alcuni anni mi sono trasferito nell'entroterra di Savona ove poter meglio proseguire il mio percorso artistico a contatto diretto con la natura. Influenzato, energeticamente, dalla vicinanza di Albissola, famosa cittadina per le sue ceramiche, da qui sono passati molti famosi artisti Picasso, Fontana, Sassu, Jorn, Lam, Elde....ecc., mi avventuro nella scultura in ceramica. 
 Il 2011 è stato ricco di soddisfazioni. Uno dei miei lavori è stata richiesto dal MAC (Museo d'Arte Contemporanea) di Bahia-Brasile e ho anche iniziato una collaborazione con una delle più importanti gallerie d'arte in Messico.
 Nel 2012 l'UNICEF, sezione Liguria (Italia), mi ha commissionato un dipinto per la festa nazionale "Nonni e bambini" e Poste Italiane ha utilizzato l'opera per realizzare la cartolina postale ed il timbro per la convalida.
 Nel 2013 ho realizzato un dipinto per il CD del gruppo progressive italiano "Il Tempio delle Clessidre".
 Nel 2014 "WonderBaustelle"  grazie all’idea di Susa Solero che ha sapientemente riunito musica, fotografia e pittura dà il via  al progetto di diffusione della musica jazz in Germania. A tale scopo mi è stato  commissionato un dipinto che verrà utilizzato come immagine del tour. Il tour inizierà il 19 giugno 2015.








Come il Fluismo percepisce le opere di Alessandro Sala

E’ Alessandro Sala, quest’artista sospeso come una lanterna magica nel cielo. Sono lanterne vuote di materia solo in apparenza, in realtà tutte animate da luce propria, infatti i personaggi delle sue tele sono uomini e donne diversi solo nell’apparenza dei vestimenti: l’essenza invisibile è maschile e femminile in UNO, ispirata come è dalle forze della bellezza.
E’ il movimento, il sottinteso verso poetico, che li fa volare con l’immaginazione. Questi personaggi sono ora timidi e romantici, pronti a dividere il cuore all’infinito,ora sfrontati gigolò nel loro ammiccare, ora uomini d’affari seduti su poltrone volanti, ora l’entità dell’artista Alessandro, nel suo raccontarsi, è un cavaliere medievale sul suo destriero: la lancia un pennello, lo scudo una tavolozza di colori a rilevare l’arte come ‘combattimento leale della vita’; ma è anche il mago con l’abito di stelle che ha smesso il mantello per vestire la sua individualità; è il blu del  suono sacro del flauto di Krishna che diffonde le note della divinità solare nell’universo. E, poi, ci sono donne che sbocciano da fiori o sono appese, come panni al vento, o nel segreto dei loro armadi con loro intimità celata o non ancora spuntata tutta racchiusa in una sfera fiorita, ma anche uomini e donne insieme nel loro eterno andare dove è il sogno che la fa, sempre, da padrone.
S’affacciano sulle tele, come se fossero in finestra, semplici camicie aperte che lasciano intravedere mondi complessi dove le stelle e le note brillano come diademi in una perenne festa per gli occhi. C’è nelle opere di Alessandro Sala un istinto, un desiderio e una sapienza nel realizzare il bello col colore. La tonalità del rosso è quella intensa del sangue a significare che la bellezza è la linfa vitale di cui tutto il nostro essere si nutre. I blu, i gialli, i verdi intensi respirano nella loro matericità leggera vie di luce su cammini diversi che pure guidano lo sguardo, la percezione di chi ammira le sue tele verso mondi e dimore che vivono la sua umanità. Così come la gioia, la leggerezza, l’armonia, il suono, il simbolo, a volte, ‘velate’ di latente ironia ci parlano attraverso le sue opere. È questo stato interlocutorio che ci collega fra terra e cielo, dove c’è la Via lattea a fare da ponte immaginario verso quelle lune sonore fecondate dalla musica.
Eppure lo gigolò, l’imbonitore, il sacerdote, il mago, nel loro affascinante porsi, hanno ancora vie da percorrere: quelle lune sonore fecondate chiedono di arricchirsi di un linguaggio nuovo. Il movimento, non più respiro nei polmoni delle tele, ma soffio invisibile, soffio divino in un’eterna presenza universale viva, un vasto mare di lucente spuma a liberare dalla rete terre ormai perse e che il cavallo sia selvaggio e libero, sia tela, sia colore, sia resa senza condizione alla Volta Celeste stellata. Che sia pure una delicatezza della natura rinnovata, che sia linguaggio che risuoni in tutto l’universo, dove le barche volanti trovino un approdo sicuro, dove i mondi siano racchiusi in un solo punto. Che Alessandro Sala, cosmiconirico, diventi così Fluismo puro.
(Clara Orlandi)
                                                                                       

venerdì 1 maggio 2015

L'associazione dei chakra al mondo de I Tratti dell'Anima



L'associazione dei chakra al mondo de I Tratti dell'Anima si sta dimostrando una carta vincente. Servendosi del linguaggio dei chakra, ormai universalmente riconosciuto, Francesca Benedetti è passata dalla conoscenza culturale all'applicazione pratica. Basandosi sulla concretezza del disegno, ognuno dei suoi allievi è sollecitato ad avere, se lo desidera, una visione profonda del sé. E' attraverso il disegno che lo stato personale dei nostri chakra ci parla. Nel corso tenuto da Francesca, non si tratta di incontrare un 'operatore' esterno che riconosca se i nostri chakra siano aperti o chiusi e debba di conseguenza fare per noi un lavoro di 'ripulitura'. 
Qui, come sempre succede ne I tratti dell'Anima, il lavoro è di nostra competenza. Francesca sollecita il nostro libero arbitrio di procedere o meno sul cammino che appartiene esclusivamente a noi. il bello è che questo entusiasmante viaggio è unico e ... di sola andata!


Clara Orlandi